
All’Olimpico finisce 1 a 1 tra Roma e Juve, un pari che serve a poco sia ai bianconeri che ai giallorossi nella corsa Champions.
Moduli speculari per i 2 allenatori. Tudor lascia Koopmeiners in panchina preferendogli Weah, Ranieri gioca la carta El Shaarawy terzo di sinistra a supporto di Dovbik. I bianconeri cercano continuità dopo la vittoria contro il Genoa, per i giallorossi una vittoria che potrebbe voler dire Champions League traguardo utopico fino a poche settimane fa.
La Juve passa
La partita e’ abbastanza bloccata ma con la Juve che appare più propositiva rispetto ai giallorossi. La Roma abile nello svolgere il compito di contenimento per aggredire gli spazi in verticale.
Nico Gonzalez scalpita sulla trequarti romanista ma l’ultimo passaggio e’ quasi sempre impreciso per innescare il nove bianconero.
Gli uomini di Ranieri non riescono praticamente mai ad uscire dalla propria metà campo per la pressione alta avversaria. Dovbik mai messo in condizione di attaccare la profondità ed anzi sempre costretto a giocare spalle alla porta avversaria.
La partita si vivacizza d’improvviso dopo venti minuti di sbadigli. La prima occasione capita sui piedi di Cristante servito sulla corsa dall’ucraino. La botta di sinistro sembra cosa fatta ma Kalulu in extremis salva Di Gregorio con un poderoso intervento in scivolata.
Passano pochi secondi e sul capovolgimento di fronte Nico Gonzalez incorna di testa dall’area piccola, ma l’argentino non ha fatto i conti con uno strepitoso Svillar che con un colpo di reni disinnesca il pallone aiutandosi con la traversa.
La partita si fa più piacevole ed intensa con le due squadre costrette a cercare i tre punti. Il conto dei legni colpiti torna in parità con il Faraone giallorosso che di testa scheggia il palo alla destra del portiere ex Monza.
Gol mangiato gol subito, mai fu più giusto il detto per i bianconeri. Minuto 39 su una respinta dall’area, Locatelli pesca il jolly con un destro al volo dal limite che fa impazzire il settore ospiti. Nulla da fare per Svillar tuffatosi in ritardo sì ma con la scusante di essere coperto al momento del calcio al volo.
Il primo tempo si chiude con un brivido per gli uomini di Tudor, Kelly colpisce con il gomito un tiro dal limite. L’arbitro decide giustamente di lasciar correre perché il braccio del difensore era completamente aderente al corpo.
Si chiude così un discreto primo tempo dai due volti ma con i bianconeri apparsi ben ordinati e concentrati e con i giallorossi che possono recriminare per alcune buone occasioni sciupate.
Equilibrio in campo
Ranieri cambia nella ripresa inserendo dal primo minuto Shomurudov e la scelta paga. Su calcio d’angolo Indika colpisce indisturbato di testa per la respinta di Di Gregorio, sulla respinta l’uzbeko è lesto nel tap-in vincente. Certo la difesa bianconera nell’occasione appare ancora rimasta negli spogliatoi.
Gli spazi in campo si fanno più ampi dando vita ad un match di intensità e spettacolarità maggiore. Dopo dieci minuti di sbandamento la Juve torna a macinare gioco ma la Roma si fa trovare attenta nel disinnescare ogni velleità bianconera.
I giallorossi anzi sono ficcanti in alcuni contropiedi sciupati malamente da alcune scelte sbagliate di gioco e da imprecisioni di troppo.
Tudor ne cambia tre cambiando quasi tutto l’attacco. Dentro anche l’ex Atalanta oggetto misterioso del mercato di Giuntoli. Il match è caratterizzato da fiammate individuali con la sensazione che possa essere deciso da un episodio.
Dopo i primi dieci minuti però grosse occasioni non se ne vedono da ambo le parti. La formazione di Ranieri abile nello svolgere il compito di contenimento e ripartenza ed i bianconeri leggermente più propositivi.
Finisce dopo tre minuti un match sotto il segno dell’equilibrio ma che serve a poco e nulla sia per la Juve che per la Roma.
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