
Finisce 1 a 1 tra Atalanta e Toro una partita dai due volti ma i bergamaschi possono recriminare per un rigore fallito da Retegui.
L’Atalanta non può disporre di Ademola Lookman infortunatosi al ginocchio prima del big match di Champions contro il Barcellona. Il Toro è in serie positiva con gli ultimi due successi di cui l’ultimo contro il Cagliari in casa.
Vanoli può contare su una rosa quasi al completo e con l’arrivo di Casadei non disponibile per l’impegno di Bergamo. Gasp getta nella mischia dal primo minuto Brescianini a supporto del belga De Ketaelaere e del capocannoniere Retegui.
Vanoli gli stessi undici di Cagliari, perché come nel migliore dei detti “squadra che vince non si cambia”.
Dottor Jekyll e Mister Hyde
A sorpresa Vanoli decide di sparigliare le carte in tavola, stessi interpreti ma in fase difensiva si scala a 3.
Pedersen infatti il terzo di destra come braccetto. Ennesima tegola per i bergamaschi che in fase di riscaldamento devono rinunciare anche al portierone Marco Carnesechi per un guaio muscolare, prima da titolare per l’ex romanista Rui Patricio.
Il ritmo partita non è dei più forsennati, Gasperini decide di non scoprirsi troppo per evitare contropiedi letali. Vanoli chiede ai suoi di attendere la Dea proprio per innescare lo scozzese in velocità. I granata difendono molto basso con tutti gli effettivi facendo scalare gli esterni e difendendo così a 5.
Il giro palla dei neroazzurri è però lento e sterile, per lo più con palle in orizzontale comode per la difesa del Toro.
Dopo 20 minuti di noia assoluta uno scossone alla partita con il più classico dei gol dell’ex, Raoul Bellanova su una magia di De Ketaelaere scarica un destro in rete senza esultare. Dopo 2 minuti di controllo però il Var annulla per un tocco con il braccio, nulla da fare e punteggio nuovamente in parità.
L’unico a provare a scaldare gli animi freschi di Bergamo causa pioggia, proprio il belga il più pimpante dei suoi e dell’intera partita. Interessante il duello in velocità tra Bellanova e Borna Sosa spesso costretto a ripiegare in difesa per chiudere le sfuriate dell’ex granata.
Ennesima brutta notizia per Gasperini che perde anche Kolasinac dopo 30 minuti per un guaio muscolare.
Quando gli sbadigli in stile “Corazzata Potemkin” prevalgono, la Dea la sblocca su calcio d’angolo con Djimsiti abile nell’incocciare di testa in mezzo ad una difesa lassiva. Nonostante lo svantaggio il canovaccio della partita non cambia, molto passivo il Toro ad attendere l’Atalanta per colpirla in contropiede.
A gettare però una secchiata d’acqua ghiacciata oltre quella scesa sul Gewiss Stadium, il pareggio immediato dei torinesi su calcio piazzato con Maripan, anche qui su dormita colossale della difesa bergamasca.
Il Toro sembra scuotersi dopo il gol ed alza il baricentro giocando sui lati ed impensierendo Rui Patricio inoperoso fin qui. La partita diventa improvvisamente piacevole ed imprevedibile nonostante il campo zuppo d’acqua.
Si chiude dopo 3 minuti di recupero un primo tempo dai 2 volti, primi 25 minuti soporiferi ed ultimi 20 finalmente vibranti.
Atalanta avanti tutta
Subito un cambio per i granata nella ripresa, dentro Walukiewicz per uno spento Pedersen. Dopo un’ottima occasione del Toro con Adams ben stoppato da Hien, Gasperini cambia tre uomini non soddisfatto fin qui.
La partita seppur tattica si vivacizza di più grazie alle accelerate di Karamoh e Vlasic da una parte e dei neo entrati Cuadrado e Samarszic dall’altra. Momenti di apprensione in casa granata per un tocco di Coco già ammonito di braccio molto al limite ma il Var lascia correre.
Vanoli capisce che qualcosa va cambiato in avanti e spariglia le carte. Fuori Karamoh e Adams non particolarmente brillante e ben controllato da Hien per Njie e Sanabria. I cambi di Gasp funzionano e su un buon spunto di Cuadrado, Retegui si conquista un calcio di rigore tra le proteste dei granata.
Sul dischetto lo stesso attaccante si fa ipnotizzare da Milinkovic strepitoso nello sdraiarsi sulla sinistra e disinnescando il rigore. Gli animi a Bergamo si surriscaldano con il portiere granata ammonito dopo gli insulti ricevuti dalla curva bergamasca ed il lancio di oggetti in campo.
L’Atalanta spinge forte alla ricerca del gol del vantaggio con i granata che non riescono più ad uscire. Sanabria in difficoltà contro i giganti atalantini non tiene mai palla favorendo così gli attaccanti nerozzurri, Cuadrado sulla sinistra una spina nel fianco per Lazaro.
La Dea ci crede ed una sgasata di Bellanova mette in crisi la difesa Toro, andata spesso in difficoltà dagli inserimenti degli esterni nerazzurri. I granata provano il colpo di scena finale ma Njie non calcia dal limite inspiegabilmente favorendo la difesa bergamasca.
Finisce una partita dai due volti, per i granata un pareggio “sporco” e di sofferenza con un super Milinkovic Savic. Per la Dea un punto che sa tanto di amaro e con tanti rimpianti.
La notizia più bella al Gewiss Stadium il rientro di Gianluca Scamacca dopo 180 giorni per l’infortunio al ginocchio.
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