
Dopo l’ennesima annata mediocre, il Presidente Cairo intervenuto a Dogliani si auto esalta di mirabolanti imprese solo sue e del suo Toro.
“Ho preso il Toro dal fallimento ed è stabilmente in Serie A” oppure “Vendere il Toro è una responsabilità e si è presentato solo Ciuccariello” sono solo alcune delle frasi allucinogene del sommo Presidente Granata Urbano Cairo. Come se restare in Serie A per una squadra come il Toro sia una cosa straordinaria poi.
Non pago di una contestazione che secondo i suoi giornali vedeva poco più di 8 mila persone per tutti gli altri 25 mila, sviscera imprese mirabolanti tipo 2 annate su 20 in Europa League e manco per meriti propri.
Cairo solitario
Pare chiaro peraltro che nessuno nel mondo granata lo sopporti più, tranne qualche lupo solitario a caccia di 5 minuti di notorietà o in cerca di qualche visualizzazione sulla propria pagina Social. Pare chiaro a tutti inoltre che l’imprenditore alessandrino sia inviso non solo al 90% della tifoseria ma anche alla Politica Regionale e torinese.
I segnali sono chiari e forti, non ultimo il ridimensionamento importante della Regione Piemonte al “suo” giro d’Italia. Una taglio di ben 8 milioni di Euro e fondi destinati allo sci nautico per esempio, non propriamente (con tutto il rispetto) ad un sport di primissimo livello in Italia.
Pare anche che gli stessi suoi colleghi imprenditori ne abbiano le tasche piene di un uomo che ormai sembra più il “Mega Direttore” di Fantozziana memoria che un imprenditore di successo. Il video della cena con i suoi dipendenti “praticamente costretti” a parteciparvi, assomigliava più alla partita di biliardo del ragioniere contro il Conte Catellani.
Toro in ostaggio
Il Toro è patrimonio del calcio italiano e non solo e non merita di rimanere in ostaggio di un Presidente che poco rispecchia i valori del cuore granata.
Troppo comodo tirare in ballo sempre la storiella di Ciuccariello (e su questo personaggio potremmo aprire un dibattito su chi e come lo abbiano tirato fuori). Cairo abbia il coraggio una volta per tutte di dire chiaramente cosa vuole farne del Toro.
Quest’inverno le ripetute voci su un possibile cambio societario rimbalzavano su tutti i quotidiani nazionali e non solo con il Presidente a smentire tutto e se stesso praticamente ogni giorno.
Dire che non ci sono potenziali acquirenti è falso e non corrisponde minimamente alla verità. Su queste stesse pagine avevamo scritto del fondo newyorkese Walter & Scott gentilmente rimandato al mittente dal proprietario del Toro o quest’inverno del fondo arabo PIF cui Cairo stesso disse che non sapesse manco chi fossero.
A proposito di PIF, l’emittente La7 trasmette proprio le partite della Saudi League, indovinate un pò chi è il proprietario della Lega Araba!
Una serie di bugie
Una serie di bugie che fanno infuriare i tifosi stufi di una mediocrità ed improvvisazione totali. Ultima la sparata contro il povero Vanoli, reo di aver praticamente giocato tutto il campionato senza una punta degna di tale nome e con il solo arrivo la davanti a gennaio di un cecchino infallibile dal nome Salama (non facciamo facili ironie per favore).
Caro Presidente, il popolo granata merita ben di più di uno squallido undicesimo posto. Lo merita per la sua passione che si manifesta ogni domenica allo stadio nonostante una squadra imbarazzante e con la stessa garra di un pensionato alla casa di riposo.
Se non è in grado di fare meglio metta ufficialmente e senza ambiguità la società in vendita e lasci che qualcuno magari con più disponibilità di lei possa finalmente riportare il Toro dove merita.
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